Silvio “Gnaro” Mondinelli pronto a partire per il Makalu

Il secondo italiano ad aver salito tutti gli Ottomila senza ossigeno, Silvio Mondinelli, è pronto a rimettersi in gioco sul Makalu. Come ormai da oltre vent’anni noi di Ferrino saremo al suo fianco, per offrirgli il massimo supporto possibile nell’inseguimento dei suoi sogni.

Li ha saliti tutti Silvio Mondinelli, per tutti Gnaro. Il 12 luglio 2007, raggiungendo la vetta del Broad Peak è diventato il secondo italiano, dopo Reinhold Messner, a scalare tutti e 14 gli ottomila senza fare uso di bombole d’ossigeno. Chi ci riesce difficilmente continua, dopo preferisce dedicarsi ad altro. A un tipo di alpinismo meno dispendioso, sia in termini umani che mentali. Eppure qualcosa rimane di quei momenti, di quel luogo oltre la zona della morte dove il fiato si fa corto e la vita diventa eterna. Alla fine, prima o poi, il desiderio ritorna, come successo in questa stagione a Gnaro.

“Accompagno un amico, Roberto Manni” ci racconta. “Ha già fatto parecchi Ottomila, tra cui l’Everest. Ora vuole chiudere in bellezza, con una cima affascinante come il Makalu”. La spedizione prenderà ufficialmente avvio il 19 aprile e vedrà protagonisti i due veterani dell’Himalaya. “A giungo compio 64 anni, vado e vedo fin dove riesco ad arrivare” commenta divertito Mondinelli. “A supportarmi sulla montagna avrò, come sempre, le attrezzature Ferrino. Un’azienda con cui collaboro da sempre e che non intendo cambiare. Quando ti trovi su una strada, continui per quella strada”. Silvio Mondinelli è molto legato alla nostra realtà, l’abbiamo supportato durante la sua cavalcata a Ottomila metri e continuiamo a farlo con affetto e stima ogni qualvolta si presenti l’occasione, soprattutto quando il nome di Gnaro si lega ancora alle altissime quote. “Ormai ho altri interesse, ma volevo farmi un ultimo giro” ribadisce ancora. “Sarà strano ritornare dopo vent’anni. L’ambiente è cambiato, al tempo eravamo in 7 o 8, ora ci sono le commerciali”. Ma non è solo una questione nostalgica. Il Makalu ha una ragione precisa. “Ho un amico svizzero che realizza progetti a supporto della popolazione nepalese, proprio nella valle del Makalu. Tramite l’associazione ‘Mani per il Nepal’ offre un supporto ai bambini rimasti orfani. Tra i vari progetti supporta le famiglie nelle zone rurali comprando ogni famiglia una mucca, così ci siamo detti: se andiamo in cima ti compriamo le mucche. Alla fine gliene abbiamo già prese due a testa”. Per il resto è desiderio esplorativo, voglia di mettersi ancora alla prova. “La testa c’è, il fisico anche. Vedremo” chiude il discoro Gnaro, che in fondo in fondo si sente ancora un ragazzino e forse un po’ gli piace l’idea di sentire ancora una volta quel fiato corto e quei respiri vuoti tipici dell’altissima quota.