Uno speciale Ferrino Women Team al TOR30

Uno speciale Ferrino Women Team al TOR30

Uno speciale Ferrino Women Team al TOR30

Uno speciale Ferrino Women Team al TOR30

Un’imprenditrice, una docente universitaria e una psicologa. Tre donne che dalla loro normalità hanno saputo trarre l’energia e lo stimolo per mettersi il pettorale e scendere in pista con la grinta e la voglia di affrontare una grande sfida: TOR30 - Passage au Malatrà.

 

Tre atlete, tre donne impegnate, saranno sulla linea dello start il prossimo 18 settembre. L’obiettivo è il TOR30 - Passage au Malatrà, gara di 30 chilometri su percorso tecnico per vivere un’esperienza attraverso i maestosi scenari del mitico Tor des Géants. Anna Ferrino, amministratore delegato della storica azienda torinese, Sara Sesia, psicologa clinica dell’età evolutiva, ed Elisabetta Dall’Ò, antropologa presso l’Università di Torino. Tre sfumature tutte al femminile per una gara d’ampio respiro capace di regalare emozioni attraverso l’ambiente magico dell’alta quota.

 

Uno speciale team al femminile

Tre donne in carriera, tre donne appassionate che hanno scelto di mettersi in gioco per una sfida importante: TOR30 - Passage au Malatrà. 2300 metri di dislivello positivo in 30 chilometri, da Saint-Rhémy-En-Bosses a Courmayer attraverso il celebre Col de Malatrà oltre cui si apre la visione sul Monte Bianco e sui suoi ghiacciai. “Una panoramica meravigliosa che deve far riflettere” afferma Elisabetta Dall’Ò, docente di antropologia dei cambiamenti climatici. “Correre al cospetto di tanta fragile bellezza rappresenta un modo per porre l’attenzione su quel che sta accadendo a causa dei cambiamenti climatici, ma anche un’occasione per misurarci davanti a qualcosa di più grande contando unicamente sulle nostre forze”. Un messaggio semplice che vuole testimoniare come “con le nostre gambe si possa arrivare lontano e, se posso farlo io che non sono una specialista della corsa in montagna, possono farlo tutti”. Le stesse motivazioni che spingono l’amica e rivale (in gara s’intende) Sara Sesia. Psicologa e mamma molto impegnata nell’associazionismo, con il lavoro che la divide tra la Valle d’Aosta e Parigi cerca nella competizione un’esperienza da vivere appieno. “Non mi interessano i risultati, ma le sensazioni che posso vivere attraverso un’attività come la corsa in montagna” spiega. “Mi sono avvicinata alla disciplina perché si tratta di una pratica sportiva molto democratica, che non richiede un’attrezzatura particolare, e poco impattante sull’ambiente. Anzi, la corsa permette di valorizzare e far conoscere il territorio”.

Special guest nel team Ferrino è Anna Ferrino, amministratore delegato dell’azienda, ideatrice del Ferrino Women Team. “Entrare a far parte di questa squadra è una grande emozione, soprattutto quest’anno” afferma. “Come imprenditrice e come donna è bello vedere in gara un team di donne impegnate che, di fronte alle molte occupazioni della vita quotidiana, scelgono di mettersi in gioco con un grande obiettivo come può essere il TOR30”. Allenamenti duri, infilati nel centellinato tempo libero sognando non tanto il podio, quanto di riuscire a superare la linea del traguardo per dirsi: ce l’ho fatta! Una sfida che guarda interiormente e che si trasforma in un messaggio di forza che può essere d’esempio. “Quando l’organizzazione del TORX, con cui collaboriamo fin dalla prima edizione, mi ha proposto di partecipare non ero convinta” spiega Anna. “Solo più avanti ho preso la decisione di mettermi in gioco e provarci, per spirito sportivo, per amore della montagna, di questa manifestazione e del Ferrino Women Team”.

 

TOR30 - Passage au Malatrà

Come dice lo stesso nome la competizione culmina ai 2925 metri del Col de Malatrà, la “porta del paradiso” per la vista che si apre improvvisa sulla catena del Monte Bianco e perché qui inizia la lunga discesa che porta verso i runners del Tor des Géants al traguardo di Courmayeur. Il TOR30, con 300 chilometri in meno della gara maestra, si presenta come una gara tecnica che richiede preparazione e allenamento sia per la quota a cui si svolge, sia per i 2300 metri di dislivello positivo da affrontare. Partenza fissata per le 10.00 del 18 settembre da Saint-Rhémy-En-Bosses, arrivo a Courmayer entro le 18 dello stesso giorno. 8 le ore a disposizione per compiere l’itinerario.