Portugal Trekkers, un'esperienza di cammino costiero

Portugal Trekkers, un'esperienza di cammino costiero

Portugal Trekkers - Un'esperienza di cammino costiero

Maggio è, da qualche anno, il mio mese dedicato alle nuove esperienze, quello in cui lascio tutto e parto da sola alla scoperta di realtà diverse. Mi piace l’idea di prendermi del tempo per esplorare me stessa, per viaggiare con occhi curiosi e ricettivi e per lasciarmi andare alla scoperta di quella parte più spensierata del mio essere.



Solitamente, questo mi è possibile perché ho sempre scelto di fare delle esperienze in cui ero sicura di incontrare delle persone con un pensiero simile al mio e, a un certo punto del viaggio, in effetti, ci si sente in una grande bolla protettrice, dove non c’è bisogno di tante spiegazioni e, soprattutto, dove l’inquinamento esterno non entra nei nostri momenti speciali. Dopo aver conosciuto Tommaso e aver condiviso tanto con lui, ho desiderato che potesse percepire queste esperienze magiche insieme a me, perciò ho deciso che sarebbe arrivato il momento di includerlo nel mio viaggio. 



Per lui sarebbe stato il primo dei tanti mesi di maggio fuori dall’ordinario, lontano dalla vita milanese e dal lavoro. La scelta del luogo è stata spontanea, ma anche abbastanza studiata da entrambi. L’organizzazione del viaggio e i problemi di spostamento degli ultimi due anni ci hanno costretti a cambiare il mese dedicato alle nuove esperienze. Abbiamo spostato la data di partenza da inizio maggio a inizio giugno 2021, prendendo un volo diretto a Lisbona.

Da lì, sarebbe iniziata la nostra avventura a piedi: 250km in 11 giorni, percorrendo la costa del Portogallo.

Essendo nati entrambi in due piccoli paesi di montagna, non ci sentivamo molto a nostro agio con l’ambiente marittimo ma, dopo quasi due anni senza viaggiare, ci sembrava che potesse essere una buona sfida per ri-partire.

Arrivati a Lisbona, abbiamo preso un autobus lentissimo che ci ha portati al punto di partenza del percorso di trekking: un paesino di nome Sines. Una volta scesi in strada, abbiamo cominciato a camminare con gli zaini ancora organizzati per il viaggio in aereo: eravamo troppo gasati per fermarci e sistemare tutto.

La giornata successiva è iniziata all’alba con il suono della sveglia e della zip della tenda che si apriva, e con l’esclamazione di Tommaso: “mi fa male tutto!”, seguita da “buongiorno”.

Le guide online consultate prima di partire suggerivano 13 giorni di cammino, ma noi, sicuri di riuscire a percorrere il tragitto in meno tempo, avevamo intenzione di metterci 8/9 giorni. Al termine della terza giornata, dopo aver camminato circa 70 km sulla sabbia, abbiamo realizzato che, forse, avevamo sottovalutato un insieme di fattori a cui non eravamo abituati, tra cui il caldo, gli zaini, con tutto il necessario per dormire all’aperto, e le scarpe che affondavano nella sabbia.

L’altro lato della medaglia sono stati i paesaggi pazzeschi e lo spettacolo della natura, che abbiamo assaporato 24 ore su 24. D’altronde, scegliendo di percorrere una tratta a piedi, invece che con un mezzo qualsiasi, si ha la certezza di riuscire a immergersi in ogni minimo dettaglio del luogo in cui ci si trova e di sentirsi parte di esso. In Portogallo abbiamo vissuto questa sensazione in modo estremo. Infatti, riuscire ad arrivare in alcune spiagge, parcheggiando il van sul ciglio della strada e cercando i sentieri sulla mappa, sarebbe stato davvero complicato!

Abbiamo trascorso i 66 km successivi camminando lungo le scogliere a strapiombo sul mare e lungo i tratti di entroterra, dove le nostre uniche preoccupazioni erano ammirare il paesaggio e non sbagliare strada.

Dopo altri 60km circa, siamo arrivati a Sagres, ovvero il punto più a sud del Portogallo. Da quel giorno, per le tratte restanti, non abbiamo più visto il sole salutarci mentre ammiravamo il mare, infatti si era spostato dietro di noi, pronto a scaldarci le spalle prima di montare la tenda per la notte.

Arrivati a quel punto, ci mancavano soltanto le ultime due tappe, che da Sagres ci avrebbero portati a Lagos, dove l’avventura sarebbe terminata.
Non credo che il nostro animo sia stato vigile durante tutta la nostra permanenza in Portogallo, poiché ci ritrovavamo continuamente in luoghi sempre diversi.


Per questo motivo, abbiamo iniziato a giocare a “dove siamo oggi?”, inutile dire che le risposte sono state svariate: dalla foresta cubana alle scogliere umide e nebbiose dell’Irlanda; dalle distese immense ed erbose, che ci hanno portati in America, alle giungle tropicali; dalle pietre rosse, che ricordavano quelle del deserto texano, alle coste interminabili, che ho sempre ammirato soltanto nei miei sogni.

Ci si abitua in fretta a uno zaino che contiene tutta la tua vita, si abbandonano certezze che, forse, tanto certezze non erano.



Parole e foto di Rachele Daminelli
Video di Tommaso Tagliaferri
Portugal Trekkers, un'esperienza di cammino costiero

Portugal Trekkers, un'esperienza di cammino costiero